07-L. Tolstoj

Formella precedente

06-L. Mc Cracken

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06-L. Mc Cracken

07-L. Tolstoj

La Formella

Aleksej Aleksandrovic ordinò di servire il tè nello studio, andò verso la poltrona accanto alla quale erano preparati una lampada e un libro francese sulle Tavole eugubine del quale aveva iniziato la lettura”

Fonte: Aнна Каренина  (1877), (Anna Karenina prima traduzione italiana edizioni Treves, 1887)

Posizionata in: S. Marziale – Inizio Via del Monte

Adottata da:

TIZIANA CROCIANI

FABRIZIO DARENA

Lev Tolstoj

(Jasnaja Poljana – Russia , 9 settembre 1828 – Astàpovo Russia, 20 novembre 1910)

Nato da famiglia nobile, Lev Tolstoj rimase presto orfano. Studiò lingue orientali, poi giurisprudenza, senza arrivare a laurearsi. Frequentò i salotti aristocratici di Mosca e San Pietroburgo; poi nel 1851 si volse alla carriera militare, che abbandonò dopo la guerra di Crimea (1855). Viaggiò in Europa, dove venne in contatto con la letteratura occidentale. Rientrato in patria, si stabilì a Jasnaja Poljana, lontano dai centri mondani, dedicandosi all’insegnamento ai figli dei contadini. Negli anni 1865- 1869 pubblicò il romanzo storico Guerra e pace e poi, nel 1875-1877, Anna Karenina. La sua inquietudine esistenziale e la sensibilità per le questioni sociali sfociarono in una crisi spirituale e religiosa. Cresceva intanto il suo prestigio letterario, anche fuori della Russia. Nel 1886, con il romanzo La morte di Ivan Ilic diede voce al tema della morte. L’ultimo romanzo fu Resurrezione (1899), i cui diritti d’autore vennero ceduti ai contadini; l’opera esprimeva la protesta contro la Russia zarista e le sue decadenti istituzioni, inclusa la chiesa ortodossa; perciò nel 1901 Tolstoj fu scomunicato. In contrasto con la famiglia, il 28 ottobre 1910 abbandonò, vecchio e malato, la sua casa. Dopo pochi giorni dovette fermarsi alla piccola stazione di Astàpovo, dove morì il 20 novembre.

La mappa

A. Camus 
"Queste piccole città ben chiuse, austere, silenziose,
raccolte intorno alla loro perfezione ritrovare la piazza Della signoria di Gubbio
e guardare a lungo la vallata sotto la pioggia..."

G. D'Annunzio
"Or triste e spoglio il tuo plagio spazia tra l'azzurro delle aere e del lino.
Ma ne' tuoi bronzi arcani  il tuo destino resiste alle barbarie che ti strazia"

E. Pound  
"A Tolosa il cibo era genuino.
e a Gubbio"

S. Francesco
"Al tempo che san Francesco
dimorava nella contrada d’Agobbio,
nel contado d’Agobbio apparve
un grandissimo lupo, terribile e feroce,
il quale non soltanto divorava gli animali,
ma eziandio gli uomini"

D. Alighieri
"Intra Tupino e l'acqua che discende
del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende"

L. Mc Cracken
"Questa romantica città medievale,
abbandonata sulle pendici
del Monte Ingino,
giace remota dalle
spiagge del progresso
e dal turbinio indaffarato del mondo"

L. Tolstoj
"Aleksej Aleksandrovic
ordinò di servire il tè nello studio,
andò verso la poltrona
accanto alla quale erano preparati
una lampada
e un libro francese
sulle Tavole eugubine
del quale aveva iniziato la lettura"

H. Hesse
"Di Gubbio avevo sentito
raccontare
che era
una splendida città,
costruita sull’erto pendio
di un monte,
con favolosi palazzi
e torri ardite,
un miracolo di
perizia architettonica"

G. Benamati
"Vanno a la cima,
ove il beato Ubaldo lasciò
sua spoglia
ai cittadini devoti,
per offrir con mano pura
e cor ben saldo"

H. Hesse
"Si crede di sognare o di trovarsi di fronte
a uno scenario teatrale
e bisogna continuamente
persuadersi
che invece tutto è lì,
fermo e fissato nella pietra"

 

H. Hesse
"La grandiosa,
quasi temeraria audacia
di questa architettura
produce un effetto
assolutamente sbalorditivo
e ha qualcosa di inverosimile
e conturbante"

H. Hesse
"E per quel giorno
la meraviglia fu tutto"

M. L. Spaziani
"I tetti di Gubbio,
che meraviglia!
Sono una sinfonietta
suonata in notturno"

G. Ceronetti
"E’ un’ora bella e vuota.
I Giardini Pensili sono disoccupati,
c’è solo la ragazza del baretto
che lavora a maglia su una panchina"

F. Da Montefeltro
"Perché ve acertamo
che lì è tucto
el core nostro
et tucta
l’anima nostra"

G. D'Annunzio
"Agobbio, quell'artiere di Dalmazia
che asil di Muse il bel monte d’Urbino
fece, l’asprezza tua nell'Appennino
guerreggiato temprò con la sua grazia"

G. D'Annunzio
"L’argilla incorruttibile per l’arte
di Mastro Giorgio splende;
e in tutto il mondo
l’alta tua nominanza ne rosseggia"

G. Ceronetti
"La visione dei tegoli rossi
disposti in perfette simmetrie
è nuova ogni momento
come il respiro del mare"

M. Luzi
"Gubbio è la città della Poesia per eccellenza.
Si va dall’incanto al sublime,
dalla pietra alle azzurre colline"

P. Ubaldi
"Ogni anno
a primavera
Gubbio antica,
memore e triste,
si desta e sorride"

A. Szerb
"In quelle case medioevali,
poveramente decorose,
annerite dal tempo,
ci si immaginano abitanti che vivono da secoli
nel ricordo del passato glorioso "

W.L.  Àlvarez

"Era diventato chiaro che
le montagne di Gubbio custodivano uno
dei più grandi
archivi storici mai creati"

L. Ronconi
"Fu un colpo di fulmine
per questo posto selvaggio
e in stato di abbandono,
nelle colline a sud
della pianura eugubina.
Il luogo ha scelto me
e non viceversa"

A.H. Layard
"E’ difficile trovare
tra le città dell’Italia centrale
una più pittoresca e interessante
di Gubbio,
l’antica capitale dell’Umbria"

U. Eco
"Alessandria, dove passa san Francesco
e vi converte un lupo come a Gubbio,
solo che Gubbio ne fa una storia
che non finisce più,
e Alessandria se ne dimentica"

Cicerone
"Gubbio
fu la prima città umbra
‘a Roma congiunta
con giustissimo e santissimo patto’"

A. Suarèz
"Gubbio è un tiranno di pietra,
con il suo elmo ed il suo cimiero,
un palazzo e la sua torre,
i più fieri e i più accigliati dell’Italia intera"

A. Montesperelli
"Il Palazzo dei Consoli
è un volo d’aquila"

G. Ceronetti
"Certo, Gubbio è superba.
Sembra essere stata deposta lì
dalle mani di un gigante cortese,
artifex fortissimo
però di anima leggera e gentile"

E. Huton
"Giunsi ad una valle e,
attraversandola nella magica luce della sera,
solenne, grave e quieta,
in una sorte di immacolata pace,
io entrai in Gubbio al tramonto"

E. Huton
"Gubbio
è il sogno di qualche
miniaturista medievale"

P. Sabatier
"C’è forse qualcuno
che non abbia udito parlare del lupo di Gubbio?
Sulle spiagge bretoni, come nelle capanne
della Sierra Nevada, le mamme cullano i figli,
cantando l’antica città medievale
dalle vecchie torri merlate
e i suoi abitanti spaventati
dal feroce lupo"

A.S. Novaro
"E San Francesco venne a Gubbio,
e intese del lupo,
delle stragi, delle offese;
ed ebbe un riso luminoso e fresco,
e disse: “O frati,
incontro al lupo io esco!”"

A.S. Novaro
"Viveva un dì, narra un’antica voce,
intorno a Gubbio un lupo assai feroce
che aveva i denti più acuti che i mastini
e divorava uomini e bambini
Viveva un dì, narra un’antica voce,
intorno a Gubbio un lupo assai feroce
che aveva i denti più acuti che i mastini
e divorava uomini e bambini"

Fra G. da Venezia
"E similmente
li poveri eugubini
si posero ad edificare
la seconda città di Gubbio
non nell’ameno piano come prima,
ma su per il monte di fortezza
con le torri e munitioni"

L. Mc Cracken
"Come la bella addormentata nel bosco,
si adagia nel suo profondo riposo
aspettando il magico bacio
che rompa l’incantesimo svegliandola"

L. Mc Cracken
"Se il viaggiatore sceglie l’ora ed il giorno buoni,
la Città mostrerà i suoi segreti.
Ma se egli arriva per la vigilia di S. Ubaldo vedrà che la città
non solo vive e respira ancora, ma palpita con vita esuberante
mentre celebra la festa dell’elevazione e corsa dei Ceri"

G. Piovene
"Gubbio è un’altra Umbria:
e dell’Umbria, la città più straordinaria.
Non è dolce, amena; ma nessun’altra
ha una bellezza così alta"

D. Alighieri
"O, diss' io lui,
non se' tu Oderisi l'onor d'Agobbio,
e l' onor di quell'arte,
ch'alluminare chiamata è in Parisi?"

A. Colasanti
"L’acuta brezza montana,
silenzio d’uomini e fragor di torrenti,
tutta la gioia della solitudine
e tutta la poesia del mistero:
ecco Gubbio"

Informazioni Generali

Da Dante a D’Annunzio, da Hermann Hesse a Piovene, alle sorelle McCracken, a Ceronetti, a Mario Luzi.

Un singolare percorso fa rivivere al visitatore le suggestioni e le emozioni che lo scrittore ha vissuto e ha impresso nelle sue opere.

Il progetto prevede anche accoglienza, visite guidate, eventi e la possibilità di coinvolgere le realtà imprenditoriali identificative dall’enogastronomia all’artigianato. E’ possibile organizzare durante le ‘passeggiate letterarie’, proposte di contatto con le realtà locali, legate alla valorizzazione delle eccellenze del territorio e ai filoni tematici.

Contatti

Tel. +39 329 381 2750
+39 075 9234 c/o
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